I nostri menu

La cucina

Quando è iniziato tutto, presentavamo quattro primi di pasta fresca, due con ripieno: ravioli di formaggio e ravioli di ricotta, i classici malloreddos o gnochetti sardi e i maccarones de busa. I panelentu farciti erano pressoché cinque: i classici con il formaggio arrosto, con la purpuzza, con la purpuzza e il formaggio arrosto, con prosciutto e formaggio e poco dopo è nato quello alle verdure. Gli antipasti erano i convenzionali: tris di formaggi e di salumi.
Ben presto ci siamo resi conto quanto le aspettative dei nostri ospiti fossero alte, così, piuttosto rapidamente, abbiamo sentito la necessità di ampliare la scelta del menù e curare maggiormente la presenza dei nostri taglieri, per adeguarla alla qualità del prodotto offerto. Nascono così la pizza panelentu, le frittelline di zucchine preambolo essenziale e spesso attese se non richieste. La ricerca della materia prima, che prosegue ancora oggi, ha notevolmente accresciuto la varietà dei panelentu farciti: con la merca, la ricotta mustia, coi funghi o gli spinaci nel susseguirsi delle stagioni.

I piatti

I primi piatti seguono realmente la tradizione e si tramandano da decenni di generazione in generazione. La pasta fresca è realizzata con pochi ingredienti: semola, acqua e sale. Una sequenza sempre uguale per i ravioli ripieni, i malloreddos, i maccarones de busa, le lorighittas, i lados e i culurgiones ogliastrini. Diverso è per la pasta che riveste il formaggio “furriato” delle sebade: l’aggiunta dello strutto è fondamentale per rendere la pasta friabile e croccante dopo la frittura. Un capitolo a parte merita il pane frattau: in origine veniva realizzato recuperando i frammenti più o meno grandi del pane carasau. Questi venivano immersi per pochi secondi nel brodo di pecora, disposti sul piatto e cosparsi di sugo e formaggio grattugiato. Ne venivano sovrapposti in questo modo diversi strati. Chi possedeva le galline e quindi le uova, ne metteva uno semi bollito sull’ultimo strato.